Ciao Andrea, sono un brewpub, e da poco insieme ad un mio amico che lavora la vigna in biodinamico, abbiamo fatto uscire la BEATO ANGELICO 2015, birra iga su base blonde con 20% di UVA Sauvgnon per 7 mesi in barrique. (se vuoi la puoi aggiungere)
La cosa che mi fa rimanere male di certe iga è il tipo di lavorazione. Mettere del mosto o dell’uva in bollitura, ANNIENTA, tutto quello che l’uva ti può dare di bello.
La nostra uva ha permesso alla birra di rifermentare una seconda volta con i lieviti indigeni dell’acino, visto che questi sono stati messi nella barrique a settembre e tolti ad Aprile.
Usando l’uva in bollitura o comunque in ammostamento si perde la freschezza, la mineralità che il frutto può dare.
Resto della mia idea che le vere IGA sono quelle che utilizzano l’uva in fase di fermentazione o per fermentare. vedi Equilibrista, Beerbera, D’uva beer.
Vi consiglio di assaggiare la nostra BEATO ANGELICO 2015
Di: lorenzo mazzarini
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